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La lotta alla pedofilia oltre il momento emotivo |
Il clamore suscitato in questi ultimi giorni da numerose inchieste giudiziarie, che hanno coinvolto decine di persone su tutto il territorio nazionale, ha messo in luce ancora una volta quanto sia vasto e capillare il fenomeno- pedofilia. Ed è emerso chiaramente che le pur efficaci strategie di contrasto dovranno essere ulteriormente perfezionate. Negli ultimi anni molto già è stato fatto: la legge 269/88 rappresenta una normativa efficace, che ha dato dei concreti risultati e, soprattutto, ha avuto il merito di realizzare l’obiettivo della tutela del minore rispetto a tutte le forme di pedofilia, tradizionali e non. In questo senso la legge 269/98 è stata anche in anticipo sui tempi , specialmente rispetto alla Decisione del 29 maggio 2000 del Consiglio dell’Unione Europea relativa alla lotta contro la pornografia infantile su internet, e di cui si è ampiamente trattato su Diritto su web del 2/10/2000. Ciononostante esistono ancora delle importanti decisioni di politica legislativa che dovranno essere adottate al più presto. La prima riguarda il come considerare il pedofilo: un criminale oppure un soggetto ammalato da curare. E’ una scelta questa estremamente delicata, che implica un radicale mutamento nell’ approccio al problema. E poi si dovrà adottare una scelta operativa che concretamente eviti il ripetersi di comportamenti pedofili. Attualmente al Senato, presso la Commissione Speciale in materia di infanzia, sono allo studio tre disegni di legge: il 3045/98, il 4823/2000 ed il 4847/2000. Tutti hanno ad oggetto la prevenzione ed il contrasto della reiterazione dei reati a sfondo sessuale commessi ai danni dei minori. I ddl in esame sono accomunati dall’inquadramento del pedofilo come un soggetto malato e da assistere: nel corso della detenzione e nel periodo post-carcerario sono ipotizzate delle forme di terapia. Occorrerà poi decidere se dette terapie debbano essere spontanee o coercitive, e sul punto i Ddl non hanno una posizione univoca. Inoltre il pedofilo, una volta scarcerato, dovrà informare il Magistrato di Sorveglianza competente per territorio sulla propria residenza e domicilio, e delle eventuali mutazioni delle stesse, il tutto per un periodo di cinque anni. L’opera di prevenzione sarà finalizzata anche ad evitare la frequentazione di ambienti a rischio (scuole, enti o associazione con una utenza prevalente di minori degli anni 14) per quei soggetti con precedenti per pedofilia. A questo proposito, ispirandosi al collaudato modello statunitense, la polizia Giudiziaria provvederà ad avvisare tempestivamente anche i presidi di scuole, i provveditori della presenza in zona di persone “pericolose”, affinché questi ultimi possano prendere le opportune contromisure. Sono inoltre disciplinate numerose forme di controllo, ed è contemplato il ritiro del passaporto ed il divieto di espatrio verso paesi mete abituali del turismo sessuale. Qualora, poi, la condotta “pregiudizievole” sia stata commessa in ambito familiare, potrebbe essere disposto l’allontanamento del genitore (o parente) reo. E’ inoltre allo studio la creazione di un “Osservatorio per la lotta all’abuso ed allo sfruttamento sessuale dei minori”, con compiti essenzialmente di banca dati e di raccordo con altre analoghe organizzazioni a carattere nazionale ed internazionale. Gran parte del lavoro, poi, coinvolgerà le scuole, con l’istituzione del garante scolastico (figura ricoperta dal medico scolastico) e con l’impiego di personale altamente specializzato, come psicologi infantili o psicoterapeuti. I tre disegni di legge hanno l’obiettivo di favorire anche la massima permeabilità e contatti tra scuola, famiglia ed istituzioni, il tutto senza far scatenare un clima di caccia alle streghe contro “mostri” reali ed immaginari. Resta da domandarsi se una simile politica giudiziaria risulterà vincente, ma questo lo potranno dimostrare solo i fatti. In ogni caso è quanto mai opportuno che una legge in materia sia approvata in tempi brevi, e questo per completare su tutti i fronti la linea di contrasto e prevenzione del fenomeno-pedofilia.
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Autore: Avv. Stefano Massa |
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